martedì 26 gennaio 2016

LETTURE E RECENSIONI: IL DIARIO DI ANNA FRANK


Spero di poteri confidare tutto , come non ho mai potuto fare con nessuno, e spero che mi sarai di grande sostegno. Così, con questo incipit semplice ed intenso, inizia una delle maggiori testimonianze della Shoah, redatta da una bambina che, ingenuamente, va incontro alla maggiore tragedia della storia del ventesimo secolo. Ho letto il Diario parecchi anni fa. Ogni tanto lo ripiglio in mano con sempre crescente stupore e rispetto.
Ogni volta che leggo le pagine scritte da Anna Frank spero che non siano vere. Spero che ad un certo punto vi sia nel colophon la frasetta che mette al riparo dalle angosce del narrato: “opera frutto di fantasia”. Ma così non è nel Diario. C’è, nella rilettura, la tragica consapevolezza di una storia che finirà male, eppure speri sino all’ultimo che ciò non avvenga.
Nel lento scorrere dei giorni nel nascondiglio stupisce vedere come la giovanissima Anna affronta una quotidianità d’orrore e di angoscia che noi oggi possiamo solo lontanamente immaginare. Il Diario di Anna Frank è un grido contro tutte le guerre e le violenze, come quelle che oggi affliggono i bambini siriani, afghani, israeliani e arabi. Un grido contro l’assurda sopraffazione di adulti pazzi, folli che in nome di chissà-cosa pretendono di avere il diritto di vita e di morte sugli altri. E’ solo morte, distruzione. E la prima vittima è l’innocenza pura di ragazzi che vogliono crescere con il sorriso sulle labbra, occupandosi di giochi e di scherzi, di piccole beghe, di abiti, amici, feste, compleanni e musica.
Scrive Anna il 12/02/1944: “Cara Kitty splende il sole, il cielo è azzurro intenso, soffia un venticello meraviglioso e vorrei tanto…vorrei…tutto… Parlare, essere libera, avere amici, essere sola” e ancora “Penso che sia la primavera, avverto il risveglio, lo sento nel corpo e nell’anima. Devo sforzarmi di agire in modo normale, sono totalmente confusa, non so cosa leggere, cosa scrivere, cosa fare, so soltanto che vorrei…”
Desiderio di vivere, di esistere, di essere felice. Diritti di ogni bambino, di ogni ragazzo di ogni epoca ed età. Farei leggere obbligatoriamente il Diario ad ogni governante, a tutti quelli che si assumono e si arrogano il diritto di “comandare” sugli altri. Perché imparino il rispetto, la compassione, l’amore per la libertà non solo dei ragazzi ma di ogni prossimo che ci vive accanto. Ma soprattutto che la Storia non si dimentica: il cielo dei lager nazisti è lo stesso sotto cui noi oggi viviamo.

By Michele Barbera 

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