lunedì 12 settembre 2016

REFERENDUM D’AUTUNNO/INVERNO: SI’ O NO A PERDERE SARANNO COMUNQUE GLI ITALIANI


Non c’è storia. L'ennesimo colpo basso.
E prima di ubriacarci e sollazzarci con il SI’ squillato a sinistra (forse non tanto a sinistra) e con il NO urlato a destra (forse non tanto a destra), tiriamo le somme noi che stiamo nel mezzo.
Se vince il SI’ di Renzi & Co., per la prima volta nella storia della Repubblica dovremo (il condizionale è d’obbligo) affrontare una modifica alla Carta Costituzionale che dovrebbe (come sopra) alleggerire il pachiderma chiamato Parlamento.
Si smuove qualcosa a livello istituzionale, il Senato stringe la cinghia e cambia volto (mica poi tanto).
Le spese diminuiscono (mica poi tanto).
Si eliminerebbe il CNEL che non è una malattia, ma un Ente che sulla carta ha competenze (consultive) su economia e lavoro (la risata è quasi d’obbligo).
La riduzione dei senatori da 320 a 100 ci sarà ma non è chiaro il metodo con cui questi senatori dovrebbero essere eletti. Questo perché il sancta santorum (leggi Premiata Ditta Renzi e Boschi) uno e trino, hanno detto che Italicum sì o Italicum no o Italicum che deve essere cambiato lo faranno dopo il referendum.
Mica scemi.
Vedono se ci sarà la “svolta” e poi calibreranno il tiro (Alfano piangente e permettente).
L’unica cosa buona di questo “progetto politico” - e va riconosciuto - è il fatto che astrattamente si è capito che il numero di parlamentari è TROPPO ASSAI, come disse la zia Titina, palermitana DOC. Sono in TROPPI e buona parte se la sfanga, nel senso che manco ci pensa a presenziare in Parlamento.
Così mi sembra giusta la previsione che riguarda i senatori “a premio”, cioè nominati dal Presidente della Repubblica che attualmente sono a vita. Compreso Monti (ve lo ricordate?).
E’ giusto che personalità (dico PERSONALITA’ e non intrallazzeri della politica) vengano premiati con lo scranno senatoriale, ma è altrettanto giusto che l’esperienza termini dopo un settennio.
In sintesi, il progetto di riforma è sbagliato, intempestivo, poco trasparente nei metodi, ancor più nebbioso nei fini, trasforma per manipolare, salva la legge elettorale (alias porcellum truccato) e regala seggi senatoriali ai fedelissimi sudditi della partitocrazia. 
Ed il popolo? Chissenefrega. Tutto è praticamente renziano.
Se vince il NO semplicemente non cambierà nulla. 
Continueremo per il futuro a portarci addosso questa zavorra di magna-magna. Riforme prossime? Sì, ma non c'è fretta. Ne riparleremo tra 30 o 40 anni. Il Senato? Lasciamolo così com'è.
I sedicenti cerberi della costituzione lavorano al NO semplicemente perché Renzi gli sta sulle scatole e gliene ha rifilate diverse. Ed hanno paura che governi per altri dieci anni. 
E gli italiani dovranno sempre fare i conti con un Parlamento ipertrofico, mostruosamente ombelicare, contorto, con senatori e parlamentari accovacciati ed incollati con i loro sederoni adiposi agli scranni, manco fosse un’eredità di famiglia.
E questi pseudo vecchi padri-padroni della politica con il NO prenderanno due piccioni. Tireranno le orecchie a Renzi e rideranno alle spalle del popolino bue ed asino (fà un pò Natale, vero?).
La mia riforma? Eccola:
1.      CANCELLIAMO IL PARLAMENTARE DI PROFESSIONE. Dopo due legislature, A CASA! Dopo assenze che superano il 40% delle sedute nell’anno solare A CASA!
2.      DIMEZZIAMO IL NUMERO DI PARLAMENTARI. IL SENATO RIMANGA CAMERA ALTA CON UN NUMERO LIMITATO DI PARLAMENTARI (non più di 80) ELETTI DAL POPOLO SU BASE REGIONALE E CON COMPETENZE SPECIFICHE PER MATERIA.
3.      E, soprattutto, TORNIAMO AD ELEGGERE TUTTI I PARLAMENTARI, SENZA LISTE BLOCCATE, POSTI RISERVATI E PRIVILEGI.
4.      PREMIO DI MAGGIORANZA SI’ MA SENZA “RIBALTONI” E CAMBI DI CASACCA. CHI VUOLE CAMBIARE PARTITO SE NE TORNI A CASA E CEDA IL POSTO AL SUCCESSIVO IN LISTA.
E per il referendum stagionale di autunno/inverno?
Comunque vada per gli italiani sarà un insuccesso.
Il bello è che tutti l’indomani grideranno VITTORIA.

By Michele Barbera 

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